Raymond Moody Jr.

Ha pubblicato testi e raccolto informazioni e testimonianze sulle esperienze ai confini della morte - note anche come "NDE" (acronimo dell'espressione inglese "Near Death Experience", a volte tradotta in italiano come "esperienza di pre-morte") - che vengono riferite, in un certo numero di casi, da soggetti che avevano ripreso le funzioni vitali dopo aver sperimentato, a causa di gravi malattie o eventi traumatici, le condizioni di arresto cardiocircolatorio e respiratorio.

Il suo testo del 1975, La vita oltre la vita (pubblicato in Italia nel 1977, ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo: prima di lui, soltanto Elisabeth Kubler Ross, anch'essa estranea alla tradizione dello spiritismo, aveva affrontato tali questioni, raccogliendo e analizzando sistematicamente le testimonianze, anche se si era poi dedicata allapsicotanatologia, e in particolare alla teoria dell'elaborazione del lutto.

Gli studi di Moody, abbandonato l'approccio spiritista del periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo in favore di un esame sistematico delle testimonianze sulle NDE, hanno suscitato l'interesse di altri studiosi, che hanno analizzato il fenomeno confermando le testimonianze da lui raccolte o avanzando anche ipotesi differenti.

Nel 2001 la rivista medica The Lancet pubblicò l'articolo di un'équipe olandese, coordinata dal cardiologo Pim van Lommel, riguardante uno studio condotto su 344 pazienti che erano stati rianimati, dopo un arresto cardiaco, nelle unità coronariche di dieci ospedali olandesi: 62 pazienti, considerati clinicamente morti, avevano avuto una NDE

Dal 2008 il dott. Sam Parnia, professore assistente di terapia intensiva all’Università Statale Stony Brook di New York, in collaborazione con il dott. Peter Fenwick e i professori Stephen Holgate e Robert Peveler dell'Università inglese di Southampton, è alla guida del programma AWARE ("AWAreness during REsuscitation" ovvero "Consapevolezza durante la rianimazione"), la ricerca sulle NDE più estesa mai condotta che coinvolge ormai ben 25 ospedali tra Regno Unito, Europa centrale, Stati Uniti, Brasile e India.

La psicologa e parapsicologa Susan Blackmore ha ipotizzato che le sensazioni percepite dai soggetti durante le esperienze di pre-morte siano allucinazioni causate dall'attività neurologica del cervello sofferente.

Nel suo libro L'ultimo sorriso (The Last Laugh, 1999), Moody "raccoglie le riflessioni che gli editori commerciali hanno eliminato dai suoi lavori nel corso di vent'anni", e considera "un'esagerazione" lo slogan "La prova scientifica della vita oltre la morte!", utilizzato dalle case editrici sulle copertine dei suoi libri.

Pur essendo credente, Moody non ha mai rinunciato a dare un taglio aconfessionale ai suoi libri, affermando di non aver mai voluto dimostrare l'esistenza della vita dopo la morte, cosa da lui ritenuta non possibile con le attuali conoscenze scientifiche.

Dopo gli studi pionieristici sulle NDE, il dottor Moody ha allargato le sue ricerche, considerando anche l'ipnosi regressiva, con la quale avrebbe ottenuto nei suoi pazienti il ricordo di presunte vite passate, nell'ambito della psicoterapia dei traumi psicologici; inoltre ha studiato la cristallomanzia e la psicomanzia, per consentire il presunto contatto con i defunti ai pazienti nella fase dell'elaborazione del lutto. Ha in seguito studiato le esperienze di morte condivisa, nelle quali ha trovato analogie con le NDE. Ha raccolto le ricerche in libri dedicati ai singoli studi, ripercorrendo il cammino fatto nel testo autobiografico Una scia di infinite stelle (Titolo originale: Paranormal. My Life in Pursuit of the Afterlife, 2012).

Raymond Moody, oltre a continuare le ricerche e a scrivere libri, è spesso ospite in talk-show statunitensi e partecipa nelle università a conferenze sulle NDE in qualità di relatore.

Opere


Fonte: Wikipedia - Link

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